L’affidamento dei figli al papà è un miraggio?
L’affidamento dei figli al papà non è più un miraggio.
In dieci anni anche i tribunali hanno fatto passi da gigante nella direzione di una valutazione paritaria dei ruoli genitoriali.
L’affidamento dei figli al papà è un diritto dei bambini stessi, quando ve ne sono i presupposti.
Quando, per esempio, è il papà ad essere il genitore che costituisce il loro riferimento nella vita quotidiana.
Quale dei due genitori si è sempre organizzato per crescere, educare ed accudire i figli, magari sacrificando la carriera ed il proprio tempo libero?
Se la risposta è la mamma, come ancora oggi accade nella maggioranza dei casi, sarà la mamma il genitore di riferimento.
Se però la risposta è il papà, sebbene sia certamente un caso meno frequente, ebbene sarà proprio il papà, il genitore di riferimento dei bambini.
Spesso mi trovo ad assistere padri che, nell’ambito di una separazione, possono indiscutibilmente vantare di essere il genitore di riferimento per i figli.
Eppure, anche questi padri faticano a credere di poter vedere riconosciuto da un Tribunale il proprio diritto a continuare a vivere con i figli.
Spesso tali papà sono terrorizzati all’idea di dover lasciare i bambini ad una madre che non è mai stata disposta a fare altrettanto.
E’ infatti ancora fortemente radicata nella nostra cultura la convinzione che sia la mamma a dover crescere i bambini.
Si crede quindi ancora che il padre possa avere qualche speranza di tenere con sé i figli, nell’ambito della separazione, solo se la madre è palesemente inadeguata.
In realtà, ormai da un decennio, il bambino ha diritto alla bi-genitorialità.
E’ quindi un diritto del bambino mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, anche dopo la separazione.
Questo diritto si traduce, in Tribunale,in primis, nell’affidamento condiviso, che costituisce ormai il tipo di affidamento privilegiato.
In secondo luogo, il Giudice dovrà valutare, nell’interesse esclusivo dei figli, con quale genitore i bambini debbano continuare a vivere.
Nella valutazione del Giudice, la madre non parte più avvantaggiata per il solo fatto di essere la madre.
Il Giudice, infatti, sarà tenuto a decidere per l’affidamento dei figli al papà, quando ve ne siano i presupposti.
La decisione del Giudice dovrà quindi fondarsi sulla necessità di dare ai figli minorenni la maggiore stabilità e serenità possibile.
Stabilità e serenità che sono garantite, verosimilmente, dal genitore che è sempre stato il loro prevalente punto di riferimento.
Il Giudice valuterà altresì che il genitore che vivrà con i bambini garantisca all’altro di mantenere rapporti significativi con loro.
Se il papà risulterà essere il genitore di riferimento dei bambini e darà altrettante garanzie di poterlo continuare ad essere, consentendo anche alla madre di poter mantenere un rapporto significativo con i figli, il Tribunale non potrà che decidere per l’affidamento dei figli al papà, a prescindere dall’idoneità genitoriale della madre.