Condominio e Whatsapp
L’amministratore di condomino che, utilizzando l’applicazione Whatsapp, crea un “gruppo” fra i condomini, può correre qualche rischio?
Nella prassi, si sta diffondendo l’usanza, anche fra gli amministratori di condominio, di creare un “gruppo Whatsapp” fra i condòmini, attraverso il quale comunicare dati, atti e fatti rilevanti per la gestione della comunità condominiale medesima.
In tal modo, l’amministratore corre tuttavia il rischio di violare la privacy dei condomini, poiché le informazioni relative alle utenze telefoniche sono considerate “dati sensibili”.
Che fare?
È sufficiente avere il consenso dell’interessato.
Il Garante della Privacy, con un proprio provvedimento, ha infatti precisato che le informazioni relative ai contatti telefonici dei condòmini possono essere “utilizzate” solo in presenza del consenso dell’interessato, salvo che tali informazioni siano già pubbliche perché contenute in elenchi pubblici.
Il Garante ha ritenuto che tali informazioni non eccedono rispetto alla finalità di amministrazione della cosa comune, in quanto il loro utilizzo può agevolare i contatti tra i partecipanti e/o lo svolgimento dei compiti dell’amministratore, ad esempio in casi particolari di necessità ed urgenza per prevenire o limitare eventuali danni a parti individuali o comuni dell’immobile.
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