Contestazione disciplinare al dipendente: i 3 passaggi necessari del procedimento disciplinare
Può capitare che un’azienda si trovi a dover comunicare una contestazione disciplinare al proprio dipendente. In tal caso è opportuno gestire al meglio il procedimento disciplinare.
Ed infatti, proprio di procedimento si tratta. Composto da 3 passaggi necessari, scanditi da termini, che non si possono saltare.
Per esperienza, ci è capitato di vedere lettere scritte da aziende in cui è contestato un comportamento del dipendente e in conclusione, nella stessa lettera, viene già comunicata la sanzione. In casi di questo genere il procedimento disciplinare non è rispettato, perché mancano i passaggi necessari per arrivare a comunicare la sanzione e il dipendente potrebbe impugnarne l’illegittimità.
Quindi, quali sono i 3 passaggi necessari del procedimento disciplinare?
Beh, per la verità, si potrebbe individuare un passaggio in più, o meglio un adempimento che l’azienda deve fare prima di qualsiasi contestazione disciplinare: l’affissione del codice disciplinare.
Il codice disciplinare è l’insieme delle regole relative alle infrazioni disciplinari, alle sanzioni e alla procedura di contestazione delle stesse. Il codice disciplinare deve essere portato a conoscenza dei dipendenti con affissione in luogo accessibile a tutti (es. nella bacheca delle comunicazioni aziendali).
Adempiuto all’obbligo dell’affissione del codice disciplinare, entriamo quindi nel vivo dei passaggi del procedimento disciplinare.
Al riguardo, i CCNL contengono specifiche norme sulle contestazioni disciplinari e sui termini del procedimento disciplinare. Pertanto, è consigliabile consultare sempre il CCNL applicato in azienda prima di procedere ad una contestazione disciplinare.
1. La contestazione disciplinare dell’infrazione
Il primo passaggio del procedimento disciplinare è la lettera di contestazione disciplinare, che deve essere comunicata per iscritto.
Nella lettera vanno descritti i fatti e i comportamenti che vengono contestati al dipendente.
Il contenuto della lettera deve rispettare i requisiti di: specificità, tempestività e immutabilità dei fatti. A questi requisiti dedicherò un particolare approfondimento nei prossimi post.
Infine, la lettera di contestazione disciplinare deve terminare con la concessione del termine per le giustificazioni al lavoratore.
2. Il termine per le giustificazioni del lavoratore
Entro il termine di 5 giorni concesso dalla legge (art. 7 Stat. Lav.), oppure entro il più lungo termine previsto dal CCNL applicato in azienda, il lavoratore ha diritto di replicare alle contestazioni mosse dall’azienda, comunicando le proprie giustificazioni. Si tratta di una facoltà, non di un obbligo. Pertanto, il dipendente potrebbe anche ritenere di non presentare giustificazioni.
Il termine inizia a decorrere da quando il dipendente riceve la contestazione disciplinare.
Il dipendente può rendere le giustificazioni in forma scritta, tramite una lettera da consegnare o spedire all’azienda oppure in forma orale, tramite l’audizione ossia un incontro in cui il lavoratore espone verbalmente le sue difese. Nel corso del procedimento disciplinare il dipendente può farsi assistere da un rappresentante dell’associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato.
3. La comunicazione della sanzione disciplinare
Ricevute le giustificazioni del dipendente, oppure decorsi i termini senza aver ricevuto giustificazioni, l’azienda può concludere il procedimento disciplinare decidendo se accogliere o meno le eventuali giustificazioni e se comunicare la sanzione disciplinare.
I CCNL indicano quali sono le sanzioni disciplinari che possono essere applicate e in via esemplificativa indicano anche le infrazioni disciplinari a cui sono correlate le varie sanzioni. Ciò sebbene non vi sia un automatismo nell’applicazione delle sanzioni. Va infatti sempre valutata in concreto la proporzionalità tra l’infrazione disciplinare commessa e la sanzione da applicare.
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P.S. Ti segnalo di seguito anche dei post specifici sul tema del procedimento disciplinare con altre particolarità che potrebbero interessare: Audizione del lavoratore: cosa fare e come comportarsi – Sospensione cautelare: 4 aspetti da conoscere prima di applicarla – I tempi della contestazione disciplinare: quando la comunicazione è tempestiva?