Quali sono le differenze tra divorzio e separazione?

, ,
differenze tra divorzio e separazione
Tempo di lettura: 6 minuti

differenze tra divorzio e separazione La maggior parte delle persone ancora pensa che non ci siano differenze tra divorzio e separazione e che i due concetti siano sostanzialmente sinonimi.

Quando, tuttavia, uno dei due coniugi, magari scimmiottando i film americani, pronuncia la fatidica frase “Voglio il divorzio!”, immancabilmente scopre che in Italia non funziona cosi e che prima di ottenere il divorzio deve affrontare la separazione.

Non solo, dunque, separazione e divorzio non sono sinonimi, ma prima di poter divorziare ci si deve separare? Esattamente!

Le principali differenze tra divorzio e separazione.

Abbiamo già accennato che prima di poter divorziare una coppia sposata deve passare attraverso la procedura della separazione, con la quale i coniugi ottengono il diritto a vivere separati, con l’obbligo del reciproco rispetto.

A differenza del divorzio, che scioglie definitivamente il vincolo matrimoniale, con la separazione i coniugi rimangono ancora uniti in matrimonio ed è sufficiente che ripristinino la convivenza per annullare la separazione.

La riconciliazione dei coniugi può anche essere espressamente dichiarata all’ufficiale dell’anagrafe del comune di residenza ed essere trascritta sul certificato di matrimonio, ma anche in assenza di una dichiarazione ufficiale, il ripristino della convivenza tra i coniugi annulla gli effetti della separazione e dopo una riconciliazione per poter divorziare si dovrà avviare una nuova procedura di separazione.

La non definitività della separazione e la possibilità che i coniugi, dopo aver sperimentato un periodo di separazione, possano riconciliarsi e ripristinare il rapporto matrimoniale senza particolari adempimenti burocratici è una delle differenze tra divorzio e separazione.

La separazione è una sospensione dei diritti e dei doveri derivanti dal vincolo matrimoniale, quali, per esempio, il dovere di coabitazione e il dovere di fedeltà, ma non vengono meno gli obblighi di assistenza morale e materiale.

Tante persone, a questo punto, pensano che la separazione, essendo un periodo di sospensione dei doveri matrimoniali, sia solo un passaggio obbligatorio ma inutile, nel quale non si prendono decisioni importanti.

Spesso, pertanto, le persone ritengono, erroneamente, che ogni decisione fondamentale si possa rinviare al momento del divorzio.

In realtà, non solo non è così, ma è proprio il contrario.

In quale momento si stabiliscono le condizioni che i coniugi dovranno osservare quando non vivranno più insieme?

Con la separazione, che è antecedente e prodromica al divorzio, vengono stabilite tutte le condizioni e le regolamentazioni più opportune affinché i coniugi, che tali ancora sono, possano gestire i propri rapporti e, soprattutto, i rapporti con i figli sotto ogni profilo.

E’ dunque in sede di separazione che si determina, in modo che spesso diventa definitivo, lo schema che dovrà essere osservato per la vita futura dei coniugi.

Sebbene, poi, i presupposti per l’erogazione di un assegno divorzile in favore del coniuge debole siano diversi da quelli che sorreggono l’assegno di mantenimento personale precedentemente previsto in sede di separazione, spesso accade che il Giudice del divorzio confermi le somme già decise in sede di separazione, soprattutto se le condizioni economiche delle parti non sono mutuate.

Ciò accade soprattutto quando il lasso di tempo trascorso tra la separazione e il divorzio è quello minimo (6 mesi in caso di separazione consensuale, 1 anno in caso di separazione giudiziale), e quando il contributo previsto per il mantenimento del coniuge economicamente più svantaggiato è di minima entità (qualche centinaia di euro).

Approfondiamo la questione relativa all’assegno di mantenimento per il coniuge ed all’assegno divorzile in uno specifico articolo, ma ci teniamo a precisare in questa sede che i presupposti sono differenti e che ciò dovrebbe sempre indurre i Giudici a valutare nuovamente la situazione al momento del divorzio.

Le differenze tra divorzio e separazione sotto il profilo economico e patrimoniale.

I presupposti per il contributo economico dato al coniuge, non sono, tuttavia, le uniche differenze tra divorzio e separazione sotto il profilo economico-patrimoniale.

Se, infatti, dopo la separazione i coniugi mantengono il rapporto di coniugio e sono ancora tenuti a sostenersi reciprocamente, con il divorzio, gli ex-coniugi (a questo punto davvero ex) interrompono ogni legame giuridico e potremmo dire, in assenza di figli, che tornano ad essere single.

Tanto ciò è vero che gli ex-coniugi divorziati possono contrarre nuovo matrimonio con altri partner.

Sotto il profilo economico, il coniuge separato mantiene il diritto alla pensione di reversibilità del coniuge premorto, il diritto di abitazione vitalizio della casa coniugale e dell’uso dei mobili che l’arredano, dopo la morte del coniuge.

Dopo il divorzio, invece, i coniugi perdono tali diritti e il diritto alla pensione di reversibilità permane solo in favore del coniuge che abbia a proprio favore un assegno divorzile e solo in proporzione alla durata del matrimonio.

L’ex-moglie divorziata che percepisce un assegno divorzile, sia pur minimo, dall’ex marito, oltre a poter richiedere una percentuale del TFR del marito se egli dovesse cambiare lavoro o andare in pensione dopo il divorzio, alla morte di questi potrebbe doversi contendere la pensione di reversibilità con la nuova moglie, sulla base della durata dei rispettivi matrimoni.

Le differenze tra divorzio e separazione sotto il profilo ereditario.

Sotto il profilo ereditario le differenze tra divorzio e separazione sono molto evidenti.

Se il coniuge separato, essendo ancora legato dal vincolo coniugale, eredita allo stesso identico modo di un coniuge non separato, vantando persino la quota di “legittima” riservata al coniuge, l’ex-coniuge divorziato esce completamente dall’asse ereditato dell’altro e, alla morte di questi, non potrà vantare alcun diritto.

Per intenderci, la persona divorziata non erediterà nulla dall’ex coniuge, a meno che questi non l’abbia espressamente nominata nel proprio testamento, per lasciarle una parte del proprio patrimonio.

Ed anzi, qualora l’ex-coniuge divorziato avesse contratto nuovo matrimonio, sarà il nuovo coniuge a vantare la quota di legittima sul patrimonio dello stesso al momento della sua morte.

differenze tra divorzio e separazioneLe differenze tra divorzio e separazione si annullano quando si parla di affidamento e mantenimento dei figli.

Non vi sono sostanziali differenze tra divorzio e separazione in ordine all’affidamento, al collocamento ed al mantenimento dei figli: se, dunque, le esigenze dei figli non sono mutate tra la separazione e il divorzio, rimanendo identici i presupposti (stipendi dei genitori, disponibilità di tempo degli stessi per accudire i figli, etc…) che avevano dato luogo alle condizioni che regolamentano la gestione dei figli in sede di separazione, tali condizioni verranno ribadite anche in sede di divorzio.

Se, dunque, in occasione della separazione era stato adottato – per decisione del Giudice o per accordo delle parti – un regime di visite e stabiliti eventuali contributi economici per il mantenimento dei figli, tale assetto sarà mantenuto anche nella sentenza di divorzio se effettivamente adottato dai genitori e se ancora coerente rispetto alla situazione di fatto dei figli.

E’ tuttavia evidente che il divorzio costituisce una seconda occasione per rimettere in discussione eventuali decisioni non più adeguate, qualora, nel frattempo, la gestione dei figli sia cambiata o sia mutata la situazione dei genitori che aveva costituito il presupposto per le condizioni adottate con la separazione. si può separare e divorziare anche con un avvocato solo?

Le differenze tra divorzio e separazione influiscono sulla scelta dell’avvocato?

Mi è capitato spesso di trovarmi ad assistere clienti uomini che al momento della separazione avevano deciso di recarsi dall’avvocato scelto dalla moglie, magari per risparmiare sulle spese legali o nella speranza di distendere gli animi assecondando la consorte.

Purtroppo però, nella stragrande maggioranza dei casi, tali clienti si erano poi trovati ad accettare delle condizioni capestro, difficili da sostenere nel lungo periodo, appunto con lo scopo evidente di porre fine rapidamente al conflitto famigliare, magari senza sapere che alcune condizioni (soprattutto se relative al collocamento e al mantenimento dei figli) non evidenziano grandi differenze tra divorzio e separazione e non si modificano da un passaggio all’altro.

Dopo aver sperimentato per diversi mesi, o talvolta anni, condizioni insostenibili ed aver visto la moglie separata prosperare nella casa coniugale, mentre loro continuano a pagarne il mutuo e si trovavano costretti a ridurre drasticamente il proprio tenore di vita anche per far fronte alle spese straordinarie per i figli a contributi di mantenimento già troppo elevati, i mariti che avevano scelto di recarsi dall’avvocato della moglie per risparmiare si rendono conto di non aver fatto un affare e mi chiedono come si possa intervenire perchè “io avvocato non posso andare avanti così!”.

Se alcune condizioni stabilite in sede di separazione sono difficili da modificare in sede di divorzio, è ancora più difficile modificare tali condizioni se si è deciso di depositare il ricorso per il divorzio congiunto unitamente al ricorso per la separazione consensuale, come ormai la Riforma Cartabia consente di fare.

Dopo la riforma Cartabia, pertanto, diventa ancora più importante che il marito si avvalga dell’assistenza di un avvocato divorzista per tutelare la propria posizione sin dal momento della separazione, a maggior ragione se si pensa di avvalersi della possibilità di depositare in Tribunale congiuntamente sia il ricorso per la separazione, sia il divorzio.

Differenze tra divorzio e separazione in 5 punti:

  1. La separazione è un passaggio obbligato sulla strada verso il divorzio: salvo casi eccezionali, infatti, non si può avere divorzio senza aver prima ottenuto la separazione
  2. I coniugi separati restano sposati e come tali sono trattati sia in vita (per esempio nel caso uno dei due si ritrovi in ospedale e non sia più in grado d’intendere e di volere) sia in caso di morte, poiché i coniugi separati ereditano l’uno dall’altro; mentre con il divorzio si scioglie definitivamente il matrimonio e gli ex-coniugi non avranno più altri legami che quelli dettati da eventuali figli
  3. Non vi sono differenze tra divorzio e separazione in relazione all’affidamento, al collocamento ed al mantenimento dei figli della coppia e ciò rende estremamente importante avvalersi di un buon avvocato divorzista, esperto in diritto di famiglia già in sede di separazione
  4. La moglie separata che percepisce un assegno di mantenimento potrà chiedere, al momento del divorzio, un assegno divorzile, che ha però presupposti diversi rispetto all’assegno di mantenimento ottenuto in sede di separazione e dovrà dimostrare di averne diritto
  5. La moglie divorziata conserva un diritto sia ad una quota del TFR del marito sia alla pensione di reversibilità solo se goda di un assegno divorzile, mentre la moglie separata conserva tutti i diritti legati al rapporto matrimoniale.