Genitori a pari merito
In tema di affidamento, la tendenza più diffusa è quella di considerare come “preferita”, fra i genitori, la mamma.
Tuttavia, lo stato di diritto nel nostro Paese è ben diverso.
Entrambi i genitori devono ritenersi, a pari merito, idonei all’affidamento
Entrambi i genitori hanno uguali diritti e doveri.
Entrambi i genitori si devono presumere idonei ad esercitare le loro responsabilità.
Ed infatti, per esempio, non si parla più di potestà – del padre o della madre – bensì di “responsabilità genitoriale”.
Si è abbandonata la prevalenza di uno sull’altro, per una sostanziale parità.
Affido condiviso e responsabilità genitoriale sono le parole chiave
Questo è il principio rimarcato anche dalla previsione dell’affido condiviso, in forza del quale deve presumersi che entrambi i genitori sono idonei, a pari merito, alla gestione dei figli.
Tale presunzione opera finché non vi sono dati di fatto che provano il contrario.
Tutti questi principi sono stati di recente considerati e ben espressi da un Giudice del Tribunale di Catania che, con il proprio provvedimento del 2 dicembre 2016, ha esaminato in modo puntuale e logico la questione sottopostale e le relazioni dei consulenti, concludendo che, nel caso di specie, sembrava da preferire il collocamento del minore presso il padre.
In sostanza, il Giudice ha dapprima segnalato la necessità che i genitori debbano avere come obiettivo primario, se non addirittura esclusivo, non il proprio interesse, bensì l’interesse del figlio: il suo equilibrio psichico, sociale, affettivo.
Equilibrio che può essere meglio perseguito in un contesto di parità fra i genitori.
Alla base della valutazione devono esserci l’eguaglianza dei genitori e l’interesse del minore
Il Giudice ha affermato, poi, che nell’ambito di una separazione, pur partendo da un “pari merito”, dev’essere fatta una scelta fra i genitori per il collocamento dei figli.
E nel caso di specie, ha rilevato che è il padre ad essere più equilibrato dal punto di vista emotivo e psicologicamente più solido, meglio orientato ai doveri verso il figlio ed alle necessità del bambino.
Al contrario, la madre è apparsa più fragile e disorientata, più concentrata verso se stessa ed i propri problemi che verso le necessità del figlio.
E’ stato quindi disposto l’affido condiviso con collocamento del bambino presso il padre, disciplinando il diritto di visita a favore della madre e l’obbligo per quest’ultima di contribuire al mantenimento del minore.