Licenziamento tramite Whatsapp…aggiornamenti sulla validità
Licenziamento tramite whatsapp: si ha quando un’azienda, invece di inviare per raccomandata o consegnare a mani la lettera di licenziamento, invia al cellulare del proprio dipendente il messaggio di non presentarsi più al lavoro, interrompendo in tal modo il rapporto.
Il messaggio di licenziamento tramite whatsapp inviato dall’azienda soddisfa il requisito della forma scritta?
Eh si, perché la prima contestazione che potrebbe muovere il dipendente riguarda proprio il vizio di forma scritta del licenziamento.
Infatti, la regola è che: il licenziamento deve avere forma scritta. Lo stabilisce l’art. 2 L. 604/1966. In mancanza di forma scritta il licenziamento è inefficace.
Quindi, niente licenziamenti verbali (ad esempio, il capo che dice “basta, vattene, sei licenziato!”); come detto sono inefficaci.
Il licenziamento deve avere la forma scritta
Ebbene, in materia di licenziamento tramite whatsapp, una recente giurisprudenza conferma: è valido il licenziamento tramite whatsapp perché si tratta di una forma scritta, conoscibile da parte del destinatario (Corte d’Appello di Roma, sez. lavoro, 23.04.2018).
Ulteriore conferma si ha anche in un’altra sentenza precedente (Tribunale di Catania del 2017). Al riguardo, sul tema della validità del licenziamento con whatsapp si possono trovare ulteriori indicazioni nel mio post: Licenziamento con whatsapp…vale?
Il licenziamento tramite whatsapp ha la forma scritta.
Ovviamente, quanto al mittente, la comunicazione deve essere riferibile al datore di lavoro e il destinatario deve essere il lavoratore.
Poi, un ulteriore passaggio da verificare riguarda la prova del ricevimento del licenziamento, ossia della conoscibilità da parte del destinatario della comunicazione.
Nelle sentenze sopra indicate, è stata ritenuta provata la conoscenza del licenziamento tramite whatsapp da parte del lavoratore.
In particolare, nella prima sentenza, il lavoratore aveva prodotto lui stesso in giudizio la stampa di whatsapp, dandone quindi conferma della ricezione e nell’altra sentenza, il giudice aveva fatto leva sul fatto che il lavoratore aveva impugnato il licenziamento e perciò lo conosceva.
Ovviamente, la verifica sulla validità del licenziamento non finisce qui.
Passato il requisito della forma scritta e della conoscibilità della comunicazione, vi potrebbero essere ulteriori verifiche in caso di contenzioso, tra cui: l’eventuale rispetto della procedura disciplinare, la sussistenza delle ragioni che giustificano il licenziamento e tanto altro.
Il licenziamento è infatti un atto molto delicato, su cui è doveroso prestare la massima attenzione, perché le conseguenze in caso di errori possono essere molto costose per l’azienda.
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