Mantenimento alla ex moglie? Sì! Anche se lei è laureata!
Nell’ambito della separazione, il marito considera spesso un’ingiustizia dover corrispondere il mantenimento alla ex moglie.
La separazione è un momento difficile per i coniugi sotto ogni profilo e quello economico non è da sottovalutare.
Nell’ambito della separazione, infatti, il coniuge economicamente più forte – che spesso è appunto ancora il marito – può subire risvolti rilevanti, se il tenore di vita della famiglia è sempre stato sostenuto dai suoi redditi.
Il mantenimento alla ex moglie è dovuto anche se lei è laureata, ha un’abilitazione professionale e, almeno in teoria, una rilevante capacità reddituale?
Questo è proprio il caso di recente affrontato dalla Corte di Cassazione.
Marito professionista, moglie casalinga, un figlio maggiorenne ma non ancora autosufficiente.
Il marito gode, oltre che di redditi professionali, di un cospicuo patrimonio immobiliare e di altri beni che evidenziano uno standard di vita piuttosto elevato.
La moglie, pur se laureata ed in possesso di un’abilitazione professionale, non ha mai lavorato e si è sempre dedicata alla famiglia.
Per decidere se e in che misura sia dovuto il mantenimento alla ex-moglie da parte del marito, i Giudici hanno considerato il tenore di vita goduto dai coniugi nel corso della convivenza e raffrontato le capacità economico-patrimoniali di entrambi, senza limitarsi al solo reddito dichiarato ai fini fiscali.
Nel caso in questione i Giudici non hanno avuto dubbi: spetta il mantenimento alla ex moglie, oltre che al figlio.
La valutazione delle capacità economiche dei coniugi, infatti, deve essere fatta in concreto, non in astratto.
La signora, pur se teoricamente in grado di sfruttare le opportunità legate al titolo di studio universitario ed all’abilitazione professionale a suo tempo conseguita, non avendo mai lavorato, di fatto, incontrerebbe non poche difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro in tarda età e senza alcuna esperienza.
D’altra parte, il marito ha dimostrato indubbie capacità reddituali, legate anche al patrimonio a sé intestato.
Più è elevato il tenore di e più, nell’ambito della separazione, il coniuge economicamente forte, rischia di essere onerato del mantenimento all’altro coniuge, oltre che di vedersi privato della casa coniugale che, pur se di sua proprietà, deve essere assegnata al coniuge che vivrà con i figli minorenni o maggiorenni non ancora autosufficienti.
La separazione può essere quindi molto costosa per il marito che, grazie alla propria attività, professionale o imprenditoriale ha sempre garantito alla famiglia un tenore di vita elevato.