Marchio “IPhone”: Apple non avrà l’esclusiva in Cina

marchio "IPhone"
Tempo di lettura: 2 minuti

In territorio cinese Apple non potrà utilizzare in esclusiva il marchio “IPhone” : è quanto decretato il Tribunale di Pechino il 31 marzo scorso con una sentenza che era rimasta sconosciuta ai più e che, di recente, è stata portata alla luce dal Legal Daily, quotidiano della Repubblica Popolare Cinese.

IPhoneAndiamo ai fatti: nel 2012 Apple citava in giudizio la società Xintong Tiandi Technology, azienda cinese che, sotto il marchio “IPHONE” (tutto maiuscolo), commercializzava una linea di borse, portafogli e custodie per cellulari, chiedendo l’inibitoria di tale condotta.

Apple aveva registrato il proprio marchio in Cina nel 2002, la società cinese nel 2007.

Nonostante le richieste della casa di Cupertino, il Tribunale di Pechino dà ragione alla compagine cinese, che potrà continuare ad utilizzare il marchio “IPHONE” per produrre la propria linea di portafogli e accessori di lusso in pelle, chiamandola come lo smartphone più famoso del mondo.

Le argomentazioni del Tribunale di Pechino sono state, sostanzialmente, due: la prima è che le categorie merceologiche cui fanno riferimento le due società sono molto diverse; la seconda è rappresentata dal fatto che, nel 2007, il pubblico cinese non legava ancora il marchio delle borse a quello dei telefoni, dal momento che la società americana cominciava effettivamente a commercializzare il proprio prodotto solo nel 2009.

Il colosso americano non è riuscito a dimostrare che, già nel 2007, il prodotto fosse già un brand famoso anche in territorio cinese.

La compagine cinese ha immediatamente festeggiato con un comunicato pubblicato sul proprio sito web, accogliendo la sentenza come una vittoria del mercato libero.

Il bello è che la notizia è stata diffusa proprio nei giorni in cui il Time incoronava l’IPhone come il dispositivo più influente di tutti i tempi; nella classifica dei primi 50 gadget più importanti, annotiamo oltre a ben 5 prodotti Apple (IPhone, Macintosh, IPod, IPad, e IBook) anche il Walkman di Sony, il Commodore 64 e il Nokia 3210.

C’è da dire che Apple non è nuova a contestazioni di questo tipo in territorio cinese: già nel 2012 ebbe un problema simile con la parola “IPad”, sborsando 60 milioni di $ per risolvere due anni di contenzioso con la società Proview International Holdings Ltd. 

Gli analisti, tuttavia, non ritengono che la vicenda possa danneggiare la società americana, dal momento che la Cina (includendo Taiwan e Hong Kong) rappresenta il suo secondo mercato di riferimento.

Se sei un’impresa e ritieni di aver subito violazione di un tuo marchio, puoi rivolgerti ad  un professionista del nostro studio per verificare la tua situazione.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento