Marchio Adidas: respinta la richiesta di registrazione di un marchio troppo somigliante
Marchio comunitario e calzature sportive: la Corte di Giustizia dell’Unione Europea accoglie la richiesta di Adidas di vietare la registrazione di un marchio comunitario per calzature proposta da una società belga, tale Shoe Branding Europe, ritenuto nel complesso troppo somigliante al più noto marchio Adidas.
Nel 2009 la Shoe Branding Europe presentava richiesta di registrazione di marchio comunitario all’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno (UAMI), il quale dava il proprio parere positivo, non ravvisando somiglianza significativa con il marchio Adidas; quest’ultima, tuttavia, si opponeva alla richiesta registrazione.
L’UAMI respingeva l’opposizione.
Successivamente Adidas proponeva ricorso al Tribunale dell’Unione europea per ottenere l’annullamento della decisione dell’UAMI.
Con sentenza del 21 maggio 2015, il Tribunale ribaltava la valutazione dell’UAMI di assenza di una somiglianza visiva tra i due marchi, accogliendo il ricorso dell’Adidas: l’impressione complessiva prodotta era molto simile, in ragione di alcuni elementi comuni che, di fatto, rendevano confondibili le due calzature, quali ad esempio l’esistenza di strisce parallele oblique, equidistanti e della stessa larghezza, contrastanti con il colore di base della calzatura e poste sulla parte laterale della stessa.
La Shoe Branding Europe non ci sta ed impugna la sentenza avanti dinanzi alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea che, tuttavia, conferma la decisione del Tribunale: significativa vittoria per Adidas.
Secondo la Corte di Giustizia, l’UAMI non avrebbe sufficientemente motivato la sua valutazione in merito alla dissomiglianza del marchio in conflitto, perchè le differenze minori che sussistono tra gli stessi (lunghezza delle strisce ed inclinazione) non sono tali da influenzare l’impressione complessiva del consumatore, data dalla presenza di larghe strisce oblique sulla parte laterale della calzatura.
Risolutivamente, tutto ciò prova che il marchio richiesto dalla società belga concorrente di Adidas non possiede quei caratteri distintivi necessari per la sua registrazione e volti ad evitare che i consumatori confondino le due calzature; l’inclinazione delle strisce, infatti, unitamente allo spessore e alla lunghezza delle stesse nonchè il contrasto del colore con lo sfondo della calzatura, rappresentano elementi volti a dimostrare che i segni potessero essere confusi.
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